La presenza e l'opera dei Vincenziani e delle Figlie della Carità
I missionari vincenziani sono presenti nel paese fin dal 1838 con San Giustino De Jacobis, vincenziano, primo vescovo cattolico e vicario apostolico dell'Abissinia. La presenza stabile dei Figli di San Vincenzo in Hebo (Asmara- Eritrea) risale al 1946, anche se già negli ultimi anni della 2° Guerra Mondiale i Missionari di San Vincenzo De Paoli avevano progettato l'apertura di una Missione a Hebo presso i resti mortali di San Giustino De Jacobis.Scopo della nuova fondazione: assistenza religiosa, promozione ed assistenza sociale nella zona. Oggi i missionari vincenziani nel paese sono circa 35, tutti autoctoni e costituiscono una viceprovincia. La loro opera di evangelizzazione e di promozione umana dei più poveri è svolta in collaborazione con le Figlie della Carità, anche loro come i missionari fondate da San Vincenzo De Paoli. Le Figlie della Carità vi giunsero nel 1948: provenivano da Asmara e conducevano con loro alcune bambine orfane. Ci si adattò alla meglio. Poi la costruzione degli edifici della Missione progredì e permise di ricevere la prima orfanella, di sei mesi, cui era morta la mamma. Era il 30 Giugno 1950: l'orfanotrofio si specificò come "brefotrofio", solo per bambine orfane di madre. Il primo maschietto orfano di mamma fu accettato solo il 18 Agosto 1972. Da principio non si previde un limite di anni nell'assistenza delle orfane: per questo le prime bambine raggiunsero poi perfino l'età di 15-18 anni !
Attualmente (ormai da vent'anni) i piccoli ospiti appena raggiunta l'età della prima autosufficienza, tra i quattro o i cinque anni, vengono dimessi e riaffidati ai loro parenti. Si ha il vantaggio di un facile reinserimento nell'ambiente proprio e si libera spazio per altre incalzanti richieste di ospitalità In Eritrea le suore sono oggi 60 e costituiscono una Provincia.
Sono le suore e i missionari suddetti che si occupano del sostegno a distanza segnalandoci i casi bambini/e e ragazzi/e più bisognosi di aiuto. In genere, a quattro o cinque anni i bambini si inseriscono bene negli ambienti dei loro villaggi di provenienza: le eccezioni sono rare. I casi più difficili vengono seguiti come permettono le circostanze e le distanze e la buona volontà dei parenti e degli orfani. In Asmara, in particolare, vi è un punto di riferimento a questo scopo.