La presenza della Congregazione della Missione in Albania risale al 1931, quando P. Brunetti il 18 ottobre dello stesso anno inaugurò la missione stabilendosi nella città di Korça all’estremo sud della nazione, città a prevalenza mussulmana. Inizialmente sotto l’amministrazione della ex provincia di Napoli, la missione passò alle dipendenze della provincia di Roma. Negli anni in avvenire la missione conobbe ulteriori sviluppi con l’invio di nuovi confratelli. Ciò permise l’apertura di nuove stazioni missionarie a Pogradec e per qualche tempo a Valona. LA missione sopravvisse fino agli inizi del 1943, quando con l’avvento della seconda guerra mondiale i Padri dovettero abbandonare il paese. Nel dopo guerra, con l’instaurarsi del regime comunista, uno dei più spietati al mondo, la presenza della Chiesa cattolica e di ogni altra fede fu vietata e annientata. Fino alla caduta della cortina di ferro avvenuta nel 1991 la missione rimase dispersa.
Grazie all’appello missionario lanciato dal P. Generale Maloney a cui risposero generosamente i padri Cristoforo Palmieri e Giuseppe Ferrara, il 26 settembre 1993 la Congregazione riprese il suo cammino di evangelizzazione nel paese delle aquile. Il Nunzio apostolico Ivan Diaz affidò alle cure pastorali dei padri un’intera regione, la Mirdita, nel cui capoluogo, Rreshen, i padri stabilirono la loro dimora. Da allora fino ai giorni nostri, sono passati 25 anni in cui si sono succeduti diversi confratelli che in lungo e in largo hanno percorso tutti i villaggi della regione vivendo il carisma vincenziano dell’evangelizzazione e della carità verso i poveri più poveri. I sacrifici dei primi missionari non hanno tardato a portare i loro frutti. Rreshen è stata elevata a diocesi; P. Cristoforo Palmieri è stato ordinato vescovo e in essa ha esercitato il suo servizio episcopale. L’anno 2000 segnò una nuova tappa per lo sviluppo della Missione d’Albania; si aprì la casa di Grude e Re, alla periferia di Scutari, come casa di formazione e le vocazioni locali, anche se poche, non sono mancate, garanzia della continuità della missione.
Un’ ulteriore fase di sviluppo della missione si è avuta il 19 febbraio 2012, data in cui la Congregazione ha risposto all’invito del Vescovo di Tirana George Frendo per assumere l’incarico pastorale di Fushe Mamurras e di altri villaggi al nord della diocesi. In seguito ai movimenti migratori interni della popolazione, la Mirdita si è spopolata. Per questo i missionari hanno preferito chiudere la loro presenza in Mirdita per ragggiungere la gente nella piana di Mamurras.
In tutti questi anni si sono succeduti 9 missionari stranieri (7 italiani, 1 polacco, 1 Slovacco). Attualmente i vincenziani presenti nella missione albanese sono 6 (cinque sacerdoti e un diacono), di cui 4 albanesi e 2 italiani. Essi sono presenti a Gruda e Re e conservano la missione di Fushe Mamurras e di 4 villaggi vicini.Evangelizzazione: i missionari evangelizzano attraverso le parrocchie di Gruda e Re, Hoti i Ri, Fushe Mamurras e Adriatik. Dalla parrocchia di Gruda dipendono due cappellanie: i villaggi di Vinoteka (dove la chiesa è dedicata a san Vincenzo ed è una delle zone più povere della diocesi di Scutari) e Golem. Gli abitanti per la maggioranza sono cattolici, quasi 7.000, emigrati dalle zone montuose del nord e ivi stabilitesi per ricercare condizioni di vita migliori. Sono in buona parte contadini e pastori. A Gruda vi è presente anche un’attività oratoriale con i ragazzi e adolescenti del villaggio. La parrocchia di Fushe Mamurras abbraccia 3 villaggi in tutto, per un totale di 4.000 cattolici, quasi tutti provenienti dalla Mirdita.
Carità: la nostra azione caritativa abbraccia diverse dimensioni nelle zone da noi servite.
Da quando si è costituita la regione Albania Kossovo delle Figlie della Carità, i padri vincenziani hanno svolto il loro servizio come vice-direttori delle suore, impegno tutt’ora in vigore ed esercitato da uno dei nostri padri italiani. Anche la collaborazione con la Gioventù Mariana Vincenziana non manca. Un padre di origine albanese è loro assistente. Ogni anno a luglio i missionari vincenziani, le Figlie della Carità e la Gioventù mariana vincenziana svolgono a Scutari presso le diverse istituzioni un campo servizio verso i più poveri (orfanotrofio, bambini Rom, brefotrofio, ospedale psichiatrico, visite a domicilio, casa per anziani). Scopo del campo è quello di educare i giovani albanesi e kossovari al servizio gratuito dei poveri nella spiritualità vincenziana.
Un compito fondamentale è la formazione dei futuri missionari. A Gruda e Re si svolge la fase propedeutica della formazione degli aspiranti con la prima accoglienza dei candidati alla vita vincenziana. Dopo un periodo congruo di conoscenza e di formazione iniziale, i candidati passano agli studi filosofici e teologici a Piacenza.
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